Punti chiave
🔒 Qual è il principale rischio associato ai prestiti tra privati?
L’insolvenza del debitore può far perdere l’intero capitale perché mancano garanzie o fondi di copertura.
👥 Perché concentrare il capitale su pochi debitori è pericoloso?
Un solo default può compromettere gran parte dell’investimento, mancando la diversificazione tipica degli intermediari vigilati.
📝 In che modo la scarsa standardizzazione contrattuale crea problemi?
Rende difficile confrontare le condizioni, favorisce errori di pricing e può introdurre clausole nulle.
🚫 Cosa succede se il tasso applicato supera la soglia ministeriale?
Il prestito è usurario e il contratto diventa nullo con possibili sanzioni.
⚖️ Qual è la conseguenza di prestare abitualmente con finalità di lucro senza autorizzazione?
Si configura il reato di abusiva attività finanziaria, penalmente perseguibile.
📜 Che difficoltà incontra il creditore quando il prestito è solo verbale?
Deve provare in giudizio l’esistenza e i termini del prestito, con tempi e costi elevati.
💰 Quali imposte si pagano per registrare una scrittura privata di prestito?
Imposta di registro al 3 % dell’importo più imposta di bollo, anche se il prestito è infruttifero.
🔍 Come possono essere riqualificati movimenti privi di causale tracciabile?
Come redditi non dichiarati o donazioni, con relative sanzioni fiscali.
🏦 Perché i tassi per il debitore non sono necessariamente più bassi di quelli bancari?
La selezione del merito creditizio e la necessità di copertura totale possono alzare il costo effettivo.
⏳ Qual è il principale limite di liquidità per il creditore?
Resta vincolato fino a scadenza perché manca un mercato secondario efficiente per rivendere il credito.
🛡️ Quali rischi informatici incombono se la piattaforma fallisce o subisce attacchi?
Truffe online, furti d’identità e blocco dei pagamenti senza tutele analoghe ai depositi bancari.
🤝 Come influiscono ritardi o insolvenze sui prestiti tra familiari o amici?
Possono deteriorare il rapporto personale e rendere difficile un recupero crediti formale.
Svantaggi dei prestiti tra privati o peer to peer lending
I prestiti tra privati consentono di ottenere o impiegare liquidità senza intermediari vigilati, ma la libertà negoziale che li caratterizza fa emergere rischi significativi in termini di credito, tutela giuridica, costi fiscali e sicurezza operativa.
Il principale svantaggio è il rischio di insolvenza: in assenza di istruttorie professionali, garanzie reali o fondi di copertura, la probabilità di mancata restituzione cresce e la perdita può essere totale. L’esposizione aumenta quando il prestatore concentra somme su pochi debitori o opera in fasi di crisi economica, poiché non dispone degli strumenti di diversificazione tipici degli operatori regolamentati.
La scarsa standardizzazione contrattuale complica il confronto delle condizioni e favorisce errori di pricing; l’applicazione di interessi oltre la soglia ministeriale rende il contratto usurario e nullo, mentre la ripetizione abituale di prestiti con finalità di lucro espone al reato di abusiva attività finanziaria. Nei rapporti basati su patti verbali l’onere della prova grava sul creditore, rendendo il recupero giudiziale lento e costoso.
Dal punto di vista fiscale occorre registrare la scrittura privata (3 % di imposta di registro più bollo) anche per prestiti infruttiferi e dichiarare gli interessi percepiti come reddito di capitale; movimenti privi di causale tracciabile possono essere riqualificati dall’Agenzia delle Entrate come ricavi non dichiarati o donazioni. L’eventuale applicazione retroattiva di norme antiriciclaggio o di tutela del consumatore può compromettere accordi già conclusi.
Per il debitore i tassi non sono necessariamente più convenienti di quelli bancari, le piattaforme filtrano le richieste in base al merito creditizio e l’erogazione avviene solo se l’intero importo viene sottoscritto, con possibile slittamento o annullamento. Il creditore, dal canto suo, resta vincolato fino a scadenza perché mancano mercati secondari efficienti e sopporta il rischio di variazioni dei tassi; in Italia la contrazione del peer-to-peer lending, con uscite o acquisizioni di operatori, accentua l’incertezza sulla continuità del servizio.
Operare fuori da canali vigilati espone entrambe le parti a truffe online, furti d’identità e richieste di anticipi da siti non autorizzati; anche ove la piattaforma sia regolarmente iscritta, il fallimento dell’intermediario o attacchi informatici possono bloccare i flussi di pagamento e mettere a repentaglio i dati sensibili, senza garanzie analoghe ai sistemi di tutela dei depositi bancari. Se il prestito avviene tra familiari o amici, infine, ritardi o inadempienze possono deteriorare i rapporti personali e rendere problematico un recupero crediti rigoroso.