Come funzionano i prestiti bancari
Scopri come le banche valutano, erogano e gestiscono prestiti: requisiti, costi, tassi aggiornati e soluzioni digitali per famiglie e imprese
Le banche, in qualità di intermediari finanziari, svolgono un ruolo centrale nella concessione di prestiti, trasferendo risorse dai risparmiatori a soggetti che necessitano di finanziamento. La trasformazione della liquidità raccolta in impieghi produttivi genera redditività grazie al differenziale tra interessi attivi e passivi e rappresenta un canale primario di trasmissione della politica monetaria. Nell’ambito dei prestiti, regolamentazione, valutazione del merito creditizio e innovazione digitale determinano modalità di erogazione, costi e tutele per la clientela.
Il prestito bancario consiste nella messa a disposizione di una somma di denaro con obbligo di rimborso secondo un piano di ammortamento comprensivo di interessi e spese accessorie; rispetto al mutuo presenta importi normalmente più contenuti, durate più brevi e assenza di garanzia ipotecaria, pur seguendo le stesse logiche di rischio e remunerazione del capitale.
Il contratto specifica importo, tasso nominale fisso o variabile, durata, calendario delle rate, eventuale preammortamento, costi accessori e condizioni per recesso o estinzione anticipata; include garanzie che attenuano la perdita attesa e influenzano il prezzo del finanziamento. Il TAEG sintetizza l’onere complessivo e deve rimanere al di sotto del limite antiusura.
Fra i prodotti più diffusi figurano prestiti personali non finalizzati, prestiti finalizzati all’acquisto di beni o servizi, cessione del quinto e delega di pagamento con rata trattenuta da stipendio o pensione, operazioni di consolidamento debiti, linee d’onore per studenti, prestiti green dedicati a interventi di efficienza energetica e mobilità sostenibile, anticipi su TFS, TFR o stipendio in attesa del relativo credito.
L’accesso al credito richiede maggiore età e, a scadenza, un’età di norma non superiore a settanta-settantotto anni, reddito stabile e documentato, storia creditizia priva di gravi segnalazioni e un rapporto rata-reddito inferiore al trenta-trentacinque per cento; in presenza di redditi instabili possono essere richiesti coobbligati, pegni o polizze CPI.
Per l’istruttoria servono documento d’identità, codice fiscale, attestazione di residenza, documentazione reddituale, estratti conto recenti ed eventuali preventivi o quietanze; tali dati alimentano modelli di rating che stimano la probabilità di insolvenza e orientano importo, spread e garanzie richieste, oltre ai requisiti di capitale della banca.
Molti istituti permettono, in presenza di regolarità nei pagamenti, di saltare una rata, rimodulare importo o durata del piano e procedere a estinzioni anticipate con restituzione proporzionale delle spese non maturate, offrendo una gestione flessibile del finanziamento.
La richiesta può avvenire in filiale o in modalità digitale tramite internet banking e app con firma elettronica; i processi completamente online consentono talvolta delibera ed erogazione in poche ore, mentre per importi superiori a settantacinquemila euro è necessaria la forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata.
La gestione del rischio non termina con l’erogazione: le posizioni vengono monitorate mediante sistemi di early warning, le esposizioni deteriorate generano accantonamenti, la concentrazione viene contenuta tramite diversificazione, cartolarizzazioni e coperture derivate.
Il quadro normativo impone requisiti patrimoniali minimi, limiti di grande esposizione e obblighi di trasparenza: consegna preventiva delle informazioni europee di base sul credito, diritto di recesso entro quattordici giorni e facoltà di ricorso a organismi di risoluzione stragiudiziale per controversie di importo limitato.
A fine primo trimestre 2025 i tassi effettivi globali medi sui nuovi mutui per l’abitazione principale si collocano intorno al tre virgola cinque per cento, i prestiti alle famiglie crescono di poco oltre l’uno per cento su base annua, mentre quelli alle imprese registrano una lieve contrazione; il flusso di nuove sofferenze resta su livelli moderati, segnale di una qualità del credito sostanzialmente stabile.
L’adozione di algoritmi di scoring, open banking e dati alternativi amplia il bacino dei richiedenti e permette condizioni più personalizzate, senza sostituire il giudizio professionale; il legame fra costo del credito e tassi di riferimento rende la funzione di prestito un volano per investimenti, consumi e occupazione.
La concessione di prestiti rimane dunque un cardine dell’operatività bancaria: selezionare progetti meritevoli, finanziare attività produttive e tutelare l’equilibrio patrimoniale richiede un bilanciamento costante fra redditività, gestione del rischio e protezione del cliente, obiettivi perseguiti oggi con il supporto di tecnologie digitali, regole prudenziali e standard di trasparenza sempre più stringenti.