Punti chiave

💶 Cos'è un prestito a tasso fisso? ​

​È un finanziamento in cui il tasso d'interesse concordato resta identico per l'intera durata, con rata costante e costo prevedibile. ​

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​📊 Quali sono gli importi finanziabili tipici? ​

​Da poche centinaia di euro fino a circa 60 000 €, con estensioni possibili a 75-100 000 € presso alcuni intermediari. ​

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​⏳ Quali durate sono normalmente offerte? ​

​Tra 12 e 120 mesi, con varianti frequenti a 108 o 132 mesi. ​

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​🧮 Che differenza c'è tra TAN e TAEG? ​

​Il TAN mostra il solo interesse, il TAEG include tutte le spese obbligatorie ed è il parametro da confrontare fra preventivi. ​

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​🚫 Qual è la soglia anti-usura da rispettare nel secondo trimestre 2025? ​

​Circa il 19 % di TAEG: le offerte devono restare al di sotto di questo valore. ​

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​🔒 Quale vantaggio principale offre il tasso fisso al cliente? ​

​Garantisce certezza su rata e costo, proteggendo da futuri rialzi dei tassi di mercato. ​

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​📉 Quale svantaggio comporta? ​

​Non permette di beneficiare di eventuali ribassi e il TAN iniziale è di solito più alto rispetto al variabile. ​

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​🟰 Come opera il piano di ammortamento francese? ​

​La rata resta costante; la quota interessi decresce nel tempo mentre quella capitale cresce. ​

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​💸 Sono previste penali per l'estinzione anticipata? ​

​Può esserci un indennizzo, spesso nullo o limitato se il residuo è sotto 10 000 €, conforme alla normativa sul credito al consumo. ​

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​🏦 Perché il fisso costa più del variabile? ​

​Il rischio di tasso grava sull'intermediario, che aggiunge uno spread per coprirsi da possibili aumenti dei costi di raccolta. ​

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​🔄 È possibile modificare il contratto dopo qualche rata? ​

​Molti prestiti consentono di saltare una rata, allungare la durata o rinegoziare il tasso dopo 6-12 pagamenti regolari. ​

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​🖥️ Quali strumenti aiutano a scegliere l'offerta migliore? ​

​Calcolatori delle autorità di vigilanza e comparatori indipendenti consentono di simulare rata, TAEG e impatto delle durate. ​

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​📉🎯 Come si presentano i tassi fissi nel 2025? ​

​Dopo il picco recente sono in lieve calo; TAN medi 6,7-11 % e TAEG 7,3-12 %, con promozioni dal 6,7 % circa. ​

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​🧑‍💼 Quale quota di reddito non dovrebbe superare la rata? ​

​Per prestiti standard si raccomanda di restare entro il 30 % del reddito netto, 20 % se si tratta di cessione del quinto.

Prestiti a tasso fisso: rata costante e interessi stabili

Il tasso fisso, nei prestiti, è un interesse stabilito alla firma che rimane invariato per tutta la durata, rendendo la rata costante e il costo complessivo prevedibile. Nel credito al consumo questa modalità è la più diffusa in Italia perché consente ai richiedenti di pianificare il budget senza temere oscillazioni dei tassi di mercato. Sia debitore sia creditore conoscono fin dall’inizio l’esatto ammontare di capitale e interessi che verranno corrisposti.

L’obbligazione si rimborsa attraverso un piano di ammortamento francese a rate periodiche costanti, in cui la quota interessi decresce mentre la quota capitale cresce. Gli importi finanziabili vanno da poche centinaia di euro a circa 60 000 €, con estensioni fino a 75 000-100 000 € offerte da alcuni intermediari; le durate spaziano tra 12 e 120 mesi, con possibili varianti a 108 o 132 mesi. Il costo si esprime tramite TAN, che rappresenta l’interesse “puro”, e TAEG, che ingloba spese di istruttoria, incasso rata, imposte e oneri obbligatori: il TAEG è il parametro corretto per confrontare più preventivi e, per legge, non può superare la soglia anti-usura (intorno al 19 % nel secondo trimestre 2025).

Il livello del tasso fisso viene definito tenendo conto del costo di raccolta dell’intermediario, della durata, del profilo di rischio del cliente e del margine desiderato; nella prassi si parte da un rendimento di mercato di pari scadenza e si aggiunge uno spread. Nel 2025 i prestiti personali mostrano TAN medi tra 6,7 % e 11 % e TAEG fra 7,3 % e 12 %: offerte promozionali su importi di 10-15 000 € a cinque-sette anni partono da circa 6,7-7,3 % di TAN, mentre la cessione del quinto può scendere a 5,6-6 %. Le condizioni finali dipendono da importo, durata, finalità, merito creditizio e accessori contrattuali.

Per il cliente il tasso fisso garantisce certezza della rata e tutela da futuri rialzi, semplificando la gestione del reddito familiare; lo svantaggio è l’impossibilità di beneficiare di eventuali ribassi dei tassi, oltre a un TAN inizialmente più elevato rispetto alla versione variabile. In caso di estinzione anticipata può essere richiesto un indennizzo, di solito limitato o assente per residui inferiori a 10 000 €, secondo la normativa sul credito ai consumatori.

Per l’intermediario il margine è fisso: se il costo della raccolta aumenta, il rischio di tasso grava sulla banca, che può coprirsi con operazioni di swap o modulando la composizione del portafoglio. Tale rischio spiega il differenziale di prezzo fra tasso fisso e variabile e la diffusione di opzioni intermedie come cap o tassi misti.

Molti contratti prevedono clausole di flessibilità: dopo 6-12 rate regolari è spesso possibile posticipare una rata all’anno, ridurre temporaneamente l’importo o allungare la durata; alcune banche consentono la rinegoziazione del tasso o il rifinanziamento, talvolta senza penali. Per la cessione del quinto la rata massima è fissata al 20 % di stipendio o pensione, mentre per i prestiti standard si raccomanda di non oltrepassare il 30 % del reddito netto disponibile.

Prima di firmare conviene confrontare il TAEG di almeno tre offerte a parità di importo e durata, verificare le spese accessorie non incluse nel TAN, controllare che il tasso sia inferiore alla soglia anti-usura in vigore e accertarsi che la rata sia sostenibile. Calcolatori online delle autorità di vigilanza e comparatori indipendenti aiutano a simulare rata, capitale finanziabile e impatto di diverse durate, mentre la statistica mensile sui tassi medi praticati fornisce un utile riferimento di mercato.

Nel 2025, dopo il picco del biennio precedente, i tassi appaiono in moderata discesa ma restano abbastanza elevati da rendere il tasso fisso la scelta preferita da chi privilegia certezza e protezione dai rialzi; a condizione di valutare attentamente TAEG, spese e clausole di flessibilità, il prestito personale a tasso fisso continua a offrire un equilibrio solido tra sicurezza e costo.

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