Punti chiave
💰 Qual è l’importo massimo normalmente concesso con un prestito casa?
Di solito fino a 50 000 €, con alcune formule dedicate che arrivano a 75 000 €-100 000 €.
⏳ Quali sono le durate disponibili?
Tra 12 e 120 mesi con rata mensile fissa.
🏠 In cosa differisce da un mutuo ipotecario?
Niente ipoteca, istruttoria più rapida ma tassi più alti e durata più breve.
📈 Quali sono i tassi di interesse tipici?
TAN 6 %-10 % per i profili migliori; TAEG superiore per via dei costi accessori.
👥 Quali requisiti valuta la banca?
Reddito, anzianità lavorativa, indebitamento e, se serve, garante o cessione del quinto.
🛠 Per quali spese è usato più spesso?
Ristrutturazioni, mobili, box o posto auto, anticipo spese notarili, integrazione capitale proprio.
📑 Gli interessi sono detraibili fiscalmente?
No, perché il prestito non è assistito da ipoteca.
✂️ Quanto costa l’estinzione anticipata?
Penale massima pari all’1 % del debito residuo.
🔄 Esistono opzioni di flessibilità sulle rate?
Sì, spesso salto rata o modifica della scadenza dopo un periodo di pagamenti regolari.
🏦 Come avviene il rimborso mensile?
Con addebito in conto o bollettino, rata calcolata in ammortamento alla francese.
⚡️ Quanto tempo serve per l’erogazione?
Da poche ore a pochi giorni se i documenti sono completi.
⚖️ Qual è il principale equilibrio da valutare prima di chiederlo?
Che la rata resti sotto il 30 % del reddito e confrontare il TAEG tra varie offerte.
Prestiti casa
I prestiti casa sono finanziamenti personali finalizzati alle spese legate all’abitazione che permettono di ottenere somme medio-basse in tempi rapidi senza iscrivere un’ipoteca; compensano questa snellezza con tassi d’interesse più elevati e durate inferiori rispetto a un mutuo. Vengono impiegati per interventi di ristrutturazione, acquisto di pertinenze o mobili, anticipo di spese notarili e, più in generale, per integrare il capitale proprio quando il mutuo risulterebbe eccessivo o non ammesso. L’importo tipico non supera 50 000 €, ma alcune offerte dedicate raggiungono 75 000 €–100 000 €; la durata varia da 12 a 120 mesi con rata mensile fissa calcolata in ammortamento alla francese.
L’istruttoria segue le regole dei prestiti personali: la banca o finanziaria valuta reddito, anzianità lavorativa, livello di indebitamento e eventuali co-intestatari, senza richiedere perizia o atto notarile. Il rimborso avviene tramite addebito in conto o bollettino; sono spesso previste opzioni di salto rata o modifica della scadenza dopo un periodo di regolarità. Il TAN oscilla di norma fra il 6 % e il 10 % per i profili migliori, ma può salire in presenza di maggior rischio; il TAEG riflette anche costi di istruttoria, imposta di bollo e, se sottoscritte, polizze facoltative CPI a tutela di morte, invalidità o perdita dell’impiego. In assenza di garanzie reali l’ente erogante può ricorrere alla cessione del quinto o richiedere un garante; il rapporto rata/reddito non dovrebbe superare il 30 % per mantenere la sostenibilità nel tempo.
Le destinazioni più frequenti comprendono ristrutturazioni parziali o totali dell’abitazione (bagni, impianti, infissi, cappotto termico, fotovoltaico), l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, la realizzazione o l’acquisto di box e posti auto, il consolidamento di piccoli debiti e l’anticipo di costi connessi a un successivo mutuo ipotecario. Non essendo assistiti da ipoteca, questi prestiti non consentono la detrazione fiscale degli interessi né la surrogazione, ma evitano i costi notarili e l’imposta sostitutiva su mutuo. In caso di estinzione anticipata la penale è regolata come per gli altri prestiti al consumo e non può superare l’1 % del debito residuo.
Vantaggi principali sono velocità di erogazione (da poche ore a pochi giorni), assenza di vincoli sull’immobile e flessibilità d’utilizzo anche per importi troppo bassi per un mutuo; tra gli svantaggi figurano tassi d’interesse superiori, durata limitata che alza la rata mensile, importo massimo ristretto e mancanza di benefici fiscali. Prima della richiesta conviene confrontare TAEG su più offerte, verificare l’impatto sul bilancio familiare e valutare l’eventuale cumulo con bonus edilizi che riducano il fabbisogno di liquidità.