Punti chiave

💸 Che cos'è un prestito personale? ​

​Un credito al consumo non finalizzato che eroga liquidità senza vincoli di spesa.​

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​📜 Quale norma disciplina in Italia i prestiti personali? ​

​Il d.lgs. 141/2010, attuazione della direttiva 2008/48/CE.​

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​💰 Quali importi si possono richiedere? ​

​Da 200 a 75.000 euro, estendibili a 100.000 con autorizzazione.​

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​👤 Chi può richiederlo? ​

​Residente in Italia, 18-70/75 anni a scadenza, con reddito dimostrabile.​

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​📊 Da cosa dipende l'importo effettivamente concesso? ​

​Reddito netto, stabilità lavorativa, debiti preesistenti e storico creditizio.​

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​⏳ Quali sono le durate tipiche di rimborso? ​

​Fra 12 e 120 mesi, con alcune offerte brevi da 6 mesi.​

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​📈 Che tasso viene applicato di solito? ​

​Per lo più fisso; il variabile è residuale.​

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​🧾 Perché il TAEG è l'indicatore chiave? ​

​Perché riassume TAN, spese e commissioni, indicando il costo totale.​

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​🔓 Si può estinguere anticipatamente il prestito? ​

​Sì; gratis se il residuo è ≤10.000 €, altrimenti penale massima 1 %.​

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​⚠️ Cosa accade se la rata arriva in ritardo? ​

​Interessi di mora, segnalazione ai SIC e possibile recupero crediti.​

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​🛠️ Servono garanzie reali? ​

​No, ma possono essere richiesti garante o polizza assicurativa.​

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​🔄 Quali opzioni di flessibilità offrono alcuni istituti? ​

​Salto rata, cambio rata con nuova durata e ricarica di liquidità previa valutazione.​

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​🌐 Che vantaggi offrono le piattaforme digitali? ​

​Simulazione, invio documenti e firma elettronica con istruttoria rapida.​

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​🧐 Come evitare il sovraindebitamento? ​

​Confrontare il TAEG, limitare la rata al 30-35 % del reddito e pesare i costi assicurativi.

Prestiti personali

Il prestito personale è un credito al consumo non finalizzato che consente a una persona fisica di ottenere liquidità senza vincolarla all’acquisto di uno specifico bene o servizio. È disciplinato in Italia dal d.lgs. 141/2010, che recepisce la direttiva 2008/48/CE, e rientra nel quadro del Testo Unico Bancario e delle disposizioni di trasparenza della Banca d’Italia. L’importo concesso può andare, per legge, da 200 a 75.000 euro, con offerte che arrivano fino a 100.000 euro previa specifica autorizzazione.

Il richiedente deve essere residente in Italia, avere età compresa tra 18 e 70-75 anni alla scadenza del piano e disporre di reddito dimostrabile. L’importo effettivamente ottenibile dipende da reddito netto, continuità lavorativa, indebitamento preesistente e storico nei sistemi di informazione creditizia; l’intermediario usa modelli di credit scoring e può richiedere un garante o una polizza a copertura di morte, infortunio o perdita d’impiego, restando comunque assenti garanzie reali. La documentazione tipica comprende documento d’identità, codice fiscale, prova di reddito (buste paga o modello Redditi) ed eventuale estratto conto.

Durata e rimborso sono di norma compresi fra 12 e 120 mesi, con rare offerte da 6 o 84 mesi, e prevedono rate mensili a tasso prevalentemente fisso; le soluzioni a tasso variabile, indicizzate a parametri di mercato, sono marginali. Il piano d’ammortamento include quota capitale e interessi (TAN); al TAN si sommano spese di istruttoria, incasso rata, imposta sostitutiva o di bollo e premi assicurativi facoltativi, generando il TAEG, unico indicatore da utilizzare per confrontare le offerte. Poiché spese e commissioni vengono ripartite su un numero maggiore di rate, a parità di TAN il TAEG tende a ridursi all’allungarsi della durata.

Il consumatore riceve in anticipo le Informazioni Europee di Base sul Credito ai Consumatori con le condizioni personalizzate, gode del diritto di recesso entro 14 giorni senza motivazione e può estinguere anticipatamente il prestito in qualsiasi momento; se il capitale residuo non supera 10.000 euro non è dovuto alcun indennizzo, altrimenti la penale massima è dell’1 % (0,5 % se la vita residua è inferiore a un anno). Il ritardo nel pagamento comporta interessi di mora e segnalazione ai SIC; l’insolvenza persistente può sfociare nel recupero stragiudiziale o giudiziale.

La liquidità viene accreditata in un’unica soluzione sul conto indicato dal beneficiario ed è destinabile a ristrutturazioni leggere, spese mediche, formazione, viaggi, acquisto di veicoli, consolidamento debiti o generica necessità di cassa. Molti istituti offrono funzionalità opzionali come salto rata (possibilità di rinviare una mensilità dopo almeno 11 rate regolari), cambio rata con rideterminazione della durata e ricarica di nuova liquidità a rimborso in corso, sempre subordinata a nuova valutazione creditizia.

Le piattaforme digitali consentono simulazione, invio documenti e firma elettronica, riducendo i tempi di istruttoria a poche ore o giorni; restano comunque obbligatorie le verifiche antiriciclaggio e di identità. L’aumento dei volumi di richieste, trainato nel 2025 da un importo medio di circa 12.500 euro, testimonia la popolarità dello strumento rispetto ai prestiti finalizzati e alla nascente offerta di pagamenti “Buy Now Pay Later” su piccoli importi.

Per limitare il rischio di sovraindebitamento, il richiedente dovrebbe confrontare più proposte basandosi sul TAEG, valutare l’incidenza della rata sul reddito (non oltre il 30-35 %) e considerare con attenzione il costo delle coperture assicurative, richiedendo sempre copia del contratto e del piano di ammortamento prima della firma.

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