Cessione del quinto della pensione
Guida alla cessione del quinto della pensione: prestito a rata fissa trattenuta dal cedolino, quota massima 20%, polizza vita obbligatoria e rimborso anticipato
La cessione del quinto della pensione è un prestito personale disciplinato dal DPR 180/1950, dal DM 313/2007 e da successive circolari applicative: consente al pensionato di ottenere liquidità restituendola con trattenuta diretta sul cedolino, senza superare il 20 % del netto mensile e salvaguardando in ogni caso il trattamento minimo obbligatorio. È accessibile ai titolari di pensione erogata dall’INPS o da altri enti previdenziali, con esclusione di assegni sociali, invalidità civile, prestazioni assistenziali, trattamenti integrati al minimo e quote di pensione non spettanti al richiedente.
La procedura prevede la certificazione preventiva della quota cedibile da parte dell’ente previdenziale, la stipula del contratto scritto con banca o intermediario abilitato e la successiva notifica all’INPS, che autorizza la trattenuta solo se il TAEG rientra nei limiti trimestralmente aggiornati dal MEF. Il piano di ammortamento, a tasso fisso e rata costante, può durare da 24 a 120 mesi; l’importo erogabile dipende dall’entità del quinto cedibile, dai parametri assicurativi e, di norma, non supera 75 000 €. Pur non esistendo limiti legali di età, gli operatori richiedono che la scadenza non ecceda, in media, gli 80-88 anni del beneficiario.
Il contratto deve indicare in modo trasparente capitale erogato, TAN, TAEG, spese di istruttoria, commissioni e premio assicurativo. È obbligatoria una polizza rischio vita a copertura del debito residuo: in caso di decesso del pensionato il prestito si estingue senza oneri per gli eredi. Durante l’ammortamento eventuali variazioni dell’importo pensionistico comportano il ricalcolo automatico della quota cedibile per rispettare il limite del quinto e la soglia di trattamento minimo.
Il debitore può estinguere anticipatamente il finanziamento in qualsiasi momento, con rimborso del capitale residuo e restituzione proporzionale di interessi e costi non maturati; il rinnovo è ammesso dopo l’avvenuto rimborso di almeno il 40 % del piano (o, per cessioni quinquennali, dopo 24 mesi). La presenza di una garanzia “interna” sulla pensione rende questo strumento accessibile anche a chi ha pregresse difficoltà creditizie e mantiene contenuto il rischio di insolvenza, pur a fronte di costi complessivi generalmente più elevati rispetto ai mutui ipotecari. Rata predeterminata, controlli sui tassi e coperture assicurative obbligatorie costituiscono le principali tutele per il pensionato, che resta tuttavia tenuto a confrontare le offerte e a valutare attentamente l’impatto della trattenuta sul proprio reddito disponibile.