Punti chiave
📏 Qual è la percentuale massima trattenibile sulla pensione?
Non può superare il 20 % del netto mensile, salvaguardando il trattamento minimo.
🏛️ Chi certifica la quota cedibile prima della firma del contratto?
L’INPS o l’ente previdenziale che eroga la pensione.
📅 Qual è la durata minima e massima del piano di ammortamento?
Da 24 a 120 mesi, sempre a tasso fisso e rata costante.
💶 A quanto può arrivare l’importo finanziabile?
Di norma non oltre 75 000 €, in base al quinto cedibile e ai parametri assicurativi.
🚫 Quali trattamenti sono esclusi dalla cessione del quinto?
Assegno sociale, invalidità civile, prestazioni assistenziali, pensioni integrate al minimo e quote non spettanti.
📜 Quali sono le principali norme di riferimento?
DPR 180/1950, DM 313/2007 e successive circolari applicative.
💡 Che requisito deve rispettare il TAEG per l’autorizzazione INPS?
Restare entro i limiti trimestralmente fissati dal MEF.
👴 Esiste un limite di età imposto dalla legge?
No, ma gli operatori chiedono che la scadenza non superi circa 80-88 anni.
🔒 Quale polizza è obbligatoria?
Un’assicurazione rischio vita che estingue il debito in caso di decesso, senza oneri per gli eredi.
♻️ Quando si può rinnovare il prestito?
Dopo aver rimborsato almeno il 40 % del piano, o dopo 24 mesi se era quinquennale.
↩️ È possibile l’estinzione anticipata?
Sì, in qualsiasi momento, con rimborso del capitale residuo e restituzione di interessi e costi non maturati.
🔄 Cosa accade se cambia l’importo della pensione durante il rimborso?
La quota cedibile viene ricalcolata per rispettare il limite del quinto e il trattamento minimo.
⚖️ Perché è accessibile anche a chi ha avuto problemi di credito?
Perché la rata è trattenuta direttamente dal cedolino, riducendo il rischio di insolvenza per l’ente finanziatore.
🔍 Quali dati devono essere presenti nel contratto?
Capitale erogato, TAN, TAEG, spese di istruttoria, commissioni e premio assicurativo.
📈 Quali sono le principali tutele per il pensionato?
Rata fissa, tassi controllati, polizza obbligatoria e certificazione preventiva della quota cedibile.
Cessione del quinto della pensione
La cessione del quinto della pensione è un prestito personale disciplinato dal DPR 180/1950, dal DM 313/2007 e da successive circolari applicative: consente al pensionato di ottenere liquidità restituendola con trattenuta diretta sul cedolino, senza superare il 20 % del netto mensile e salvaguardando in ogni caso il trattamento minimo obbligatorio. È accessibile ai titolari di pensione erogata dall’INPS o da altri enti previdenziali, con esclusione di assegni sociali, invalidità civile, prestazioni assistenziali, trattamenti integrati al minimo e quote di pensione non spettanti al richiedente.
La procedura prevede la certificazione preventiva della quota cedibile da parte dell’ente previdenziale, la stipula del contratto scritto con banca o intermediario abilitato e la successiva notifica all’INPS, che autorizza la trattenuta solo se il TAEG rientra nei limiti trimestralmente aggiornati dal MEF. Il piano di ammortamento, a tasso fisso e rata costante, può durare da 24 a 120 mesi; l’importo erogabile dipende dall’entità del quinto cedibile, dai parametri assicurativi e, di norma, non supera 75 000 €. Pur non esistendo limiti legali di età, gli operatori richiedono che la scadenza non ecceda, in media, gli 80-88 anni del beneficiario.
Il contratto deve indicare in modo trasparente capitale erogato, TAN, TAEG, spese di istruttoria, commissioni e premio assicurativo. È obbligatoria una polizza rischio vita a copertura del debito residuo: in caso di decesso del pensionato il prestito si estingue senza oneri per gli eredi. Durante l’ammortamento eventuali variazioni dell’importo pensionistico comportano il ricalcolo automatico della quota cedibile per rispettare il limite del quinto e la soglia di trattamento minimo.
Il debitore può estinguere anticipatamente il finanziamento in qualsiasi momento, con rimborso del capitale residuo e restituzione proporzionale di interessi e costi non maturati; il rinnovo è ammesso dopo l’avvenuto rimborso di almeno il 40 % del piano (o, per cessioni quinquennali, dopo 24 mesi). La presenza di una garanzia “interna” sulla pensione rende questo strumento accessibile anche a chi ha pregresse difficoltà creditizie e mantiene contenuto il rischio di insolvenza, pur a fronte di costi complessivi generalmente più elevati rispetto ai mutui ipotecari. Rata predeterminata, controlli sui tassi e coperture assicurative obbligatorie costituiscono le principali tutele per il pensionato, che resta tuttavia tenuto a confrontare le offerte e a valutare attentamente l’impatto della trattenuta sul proprio reddito disponibile.