Punti chiave

💼 Che cosa sono i prestiti ai dipendenti privati? ​

​Finanziamenti destinati a lavoratori subordinati di aziende non pubbliche basati sulla retribuzione documentabile.​

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​🔄 Qual è la caratteristica chiave della cessione del quinto? ​

​Rata fissa trattenuta in busta paga fino al 20 % del netto mensile.​

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​📏 Fino a quale percentuale può arrivare la trattenuta con delegazione di pagamento? ​

​Al 40 % del netto mensile.​

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​⌛ Qual è la durata massima di una cessione del quinto? ​

​Dieci anni.​

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​🛡️ Quali polizze obbligatorie accompagnano la cessione del quinto? ​

​Coperture contro rischio vita e perdita d’impiego incluse nel costo.​

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​🚫 Si può ottenere una cessione del quinto con precedenti segnalazioni negative? ​

​Sì, perché il rimborso è garantito dalla trattenuta sullo stipendio.​

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​💰 Qual è l’importo massimo tipico di un prestito personale tradizionale? ​

​Circa 60-75 000 €.​

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​🌐 In quanto tempo le piattaforme fintech forniscono risposta sulla richiesta? ​

​Di norma entro 24-48 ore.​

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​📎 Quali documenti servono per un prestito personale? ​

​Carta d’identità, codice fiscale, ultime buste paga e CU.​

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​🎁 Come vengono tassati i prestiti erogati dal datore di lavoro? ​

​Sul 50 % della differenza tra interessi calcolati al TUR BCE e quelli pagati dal dipendente.​

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​🏷️ Qual è la franchigia fringe benefit per il 2024? ​

​1 000 €, elevata a 2 000 € per chi ha figli a carico.​

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​🔍 Che cos’è il modulo SECCI? ​

​L’informativa standard sul credito al consumo consegnata prima della firma del contratto.​

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​📉 Cosa accade al prestito se il rapporto di lavoro termina? ​

​Il debito resta al lavoratore; con cessione del quinto il TFR può coprire in tutto o in parte il residuo.​

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​📈 Quali vantaggi offrono questi prestiti ai dipendenti privati? ​

​Rapidità di erogazione, tassi competitivi, rata proporzionata al reddito e possibilità di consolidare altri debiti.

Prestiti o finanziamenti ai dipendenti privati

I prestiti ai dipendenti privati sono finanziamenti concessi a lavoratori subordinati di aziende non pubbliche. La retribuzione documentabile riduce il rischio per la banca o la finanziaria, consentendo importi, tassi e tempi di erogazione più favorevoli rispetto a profili senza busta paga. Le soluzioni disponibili si articolano essenzialmente in cessione del quinto dello stipendio, prestiti personali tradizionali e prestiti aziendali agevolati trattati come fringe benefit.

La cessione del quinto, disciplinata dall’art. 5 del D.P.R. 180/1950, prevede una rata fissa trattenuta direttamente in busta paga che non può superare il 20 % del netto mensile; in presenza di delegazione di pagamento autorizzata dal datore, la trattenuta complessiva può arrivare al 40 %. La durata massima è di dieci anni, il TFR maturato è vincolato a garanzia e sono incluse polizze obbligatorie contro rischio vita e perdita d’impiego, di norma a carico dell’ente erogante. L’accesso è possibile anche con precedenti segnalazioni negative perché il rimborso è garantito dalla trattenuta; restano però requisiti minimi di anzianità lavorativa e, per aziende molto piccole, prodotti dedicati che mantengono gli stessi limiti di rata.

I prestiti personali “tradizionali” non finalizzati consentono importi fino a 60-75 000 euro con piani di ammortamento da due a dieci anni e tasso fisso; la rata viene addebitata sul conto corrente e il merito creditizio del richiedente incide in modo decisivo su importo, durata e TAN. La domanda richiede documento, codice fiscale, ultime buste paga e CU; diverse piattaforme fintech gestiscono l’intero iter online con firma digitale e risposta in 24-48 ore, mantenendo tuttavia tassi in genere superiori a quelli della cessione del quinto perché privi di garanzia diretta sulla retribuzione.

I prestiti erogati dal datore di lavoro costituiscono fringe benefit ai sensi dell’art. 51, comma 4, lettera b) del TUIR: il dipendente è tassato sul 50 % della differenza fra gli interessi calcolati al TUR della BCE e quelli effettivamente pagati. Il Decreto 145/2023 ha precisato che per i prestiti a tasso variabile si applica il TUR vigente alla scadenza di ciascuna rata, mentre per i prestiti a tasso fisso resta quello in vigore alla data di concessione. Il sostituto d’imposta deve verificare annualmente il superamento della franchigia generale (nel 2024: 1 000 euro, elevata a 2 000 euro per lavoratori con figli a carico); se il prestito è erogato tramite banca convenzionata, l’obbligo di trattenuta rimane in capo all’azienda.

Per ogni forma di credito il rimborso avviene in rate costanti comprensive di quota capitale e interessi, calcolate sul TAEG che ingloba spese di istruttoria, commissioni e oneri assicurativi obbligatori. La documentazione standard comprende carta d’identità, codice fiscale, ultime buste paga, CU e, dove richiesto, attestato di servizio; le banche consultano le centrali rischi per valutare eventuali insolvenze pregresse. La normativa sul credito al consumo impone consegna del modulo SECCI, diritto di recesso entro quattordici giorni ed estinzione anticipata con penale limitata.

Se il rapporto di lavoro cessa durante l’ammortamento, il debito rimane in capo al lavoratore; nei contratti con cessione del quinto il TFR può essere utilizzato per saldare in tutto o in parte il residuo, altrimenti si negoziano nuove modalità di rimborso. Eventuali difficoltà di pagamento possono essere gestite tramite piani di rientro, ma il protrarsi dell’inadempimento determina la segnalazione nelle banche dati e l’avvio del recupero crediti.

I principali vantaggi per il dipendente privato sono rapidità di erogazione, tassi competitivi rispetto ad altre forme di credito al consumo, importo proporzionato al reddito e possibilità di consolidare debiti esistenti in un’unica rata. Gli svantaggi riguardano la rigidità della trattenuta, l’eventuale vincolo sul TFR che riduce la liquidazione futura e la necessità di mantenere stabilità lavorativa per tutta la durata del prestito. Per scegliere la soluzione più idonea è opportuno confrontare TAEG, flessibilità contrattuale, costi accessori e qualità del servizio, valutando attentamente la sostenibilità della rata nel tempo.