Prestiti ai pensionati: guida a requisiti, costi e vantaggi

Prestiti ai pensionati: cessione del quinto, piccoli prestiti INPS, vitalizio ipotecario, requisiti, costi e tassi per finanziamenti sicuri e sostenibili

I prestiti ai pensionati sono forme di finanziamento dedicate a chi percepisce un trattamento previdenziale e intende integrare il reddito con liquidità aggiuntiva salvaguardando la sostenibilità della rata. L’affidabilità del flusso pensionistico consente agli intermediari di applicare criteri di rischio specifici e di gestire l’addebito direttamente sul cedolino, riducendo ritardi e insolvenze.

Lo strumento più diffuso è la cessione del quinto: prestito non finalizzato con durata da 24 a 120 mesi, rata fissa mai superiore al 20 % della pensione netta residua e rimborso tramite trattenuta diretta dall’ente previdenziale. È disciplinato dal DPR 180/1950 e successivi ampliamenti, ammette vecchiaia, anticipata e reversibilità ma esclude prestazioni assistenziali e trattamenti che, dopo la rata, scenderebbero sotto il minimo vitale. La quota cedibile viene certificata dall’INPS, la scadenza non può superare il 90° anno di età previsto dalla legge; in pratica gli istituti fissano limiti fra 82 e 87 anni a fine piano. Sono obbligatorie polizze rischio vita a carico dell’erogante; il tasso è fisso e, per gli enti convenzionati, non può eccedere le soglie trimestrali fissate da MEF e INPS. Dal 2025 gli oneri di servizio su ogni rata ammontano a 2,39 € per gli intermediari convenzionati e a 10,06 € per i non convenzionati, con 120,72 € annui di gestione in assenza di convenzione.

Per i pensionati già iscritti alla Gestione Unitaria o al Fondo ex IPOST esistono i piccoli prestiti INPS (durate 12-48 mesi, importo pari a 1-4 mensilità per anno di ammortamento, nessuna motivazione richiesta) e i prestiti pluriennali diretti o indiretti (60 o 120 mesi, finalità documentate, anzianità di iscrizione minima di quattro anni). Questi prodotti applicano tassi agevolati fissati annualmente e mantengono l’addebito in cedolino con medesime garanzie assicurative. Dal gennaio 2025 l’iscrizione alla Gestione Unitaria sarà possibile in qualsiasi momento per ex dipendenti pubblici, ampliando l’accesso a tali linee di credito.

Altre soluzioni complementari sono il prestito vitalizio ipotecario, riservato agli over 60 proprietari di immobili con rimborso posticipato, e gli anticipi TFS/TFR o l’APE volontario, che offrono liquidità a chi è prossimo alla pensione ordinaria ma non l’ha ancora raggiunta.

Per ogni richiesta occorrono documento d’identità, codice fiscale, cedolini recenti, modello OBIS/M o CU e, in caso di cessione del quinto, la comunicazione di cedibilità. Non si richiedono garanti né ipoteche e la firma del pensionato è unica. Tutti i costi (istruttoria, intermediazione, premio assicurativo) confluiscono nel TAEG, che deve restare sotto la soglia anti-usura; è sempre ammessa l’estinzione anticipata con restituzione degli interessi non maturati e, per contratti anteriori al 31 maggio 2013, del premio al Fondo Rischi pro-quota. In caso di decesso il debito residuo è coperto dall’assicurazione senza rivalsa sugli eredi e il pensionato conserva comunque l’importo minimo di legge.

I vantaggi principali sono l’accessibilità anche in presenza di altre esposizioni o segnalazioni pregresse, il tasso fisso, la rata sostenibile e la tutela assicurativa; le criticità riguardano la ridotta flessibilità legata al limite del 20 % e un costo totale talvolta superiore a un prestito personale di pari durata. È quindi opportuno confrontare più preventivi, verificare la quota di pensione residuale al netto della rata, valutare prodotti INPS diretti per importi modesti o, per somme elevate ed età avanzata, prendere in considerazione il vitalizio ipotecario o l’anticipo TFS/TFR. Conservare copia del contratto e controllare che il prelievo inizi dal secondo mese successivo all’erogazione aiuta a gestire correttamente il piano di rimborso.