Punti chiave

👤 Qual è l’età minima per richiedere un prestito personale? ​

​18 anni compiuti.​

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​🎂 Qual è l’età massima alla scadenza del piano? ​

​Di solito 70-75 anni, estendibile a 80 per i pensionati.​

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​🏠 È obbligatoria la residenza in Italia? ​

​Sì; i non UE devono avere un permesso di soggiorno valido.​

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​💼 Quali prove di reddito servono ai lavoratori dipendenti? ​

​Ultime buste paga e CU.​

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​📊 Quale percentuale del reddito può essere impegnata dalle rate? ​

​Generalmente non oltre il 30-35 %; 20 % con cessione del quinto.​

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​🔍 Come si controlla l’affidabilità creditizia? ​

​Consultando SIC e Centrale dei Rischi per ritardi o protesti.​

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​🏦 A cosa serve un garante? ​

​A coprire il rischio quando reddito o storico non bastano.​

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​📑 Qual è la documentazione minima da presentare? ​

​Documento d’identità, codice fiscale, IBAN, prove di reddito; permesso di soggiorno per extra-UE.​

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​💶 Quali sono importi e durate tipiche? ​

​Tra 1.000 e 75.000 € per 12-120 mesi (fino a 180 in casi particolari).​

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​📅 Che limite vale per chi ha un contratto a termine? ​

​Il prestito non può durare oltre la scadenza del contratto.​

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​🎓 Studenti o neoassunti possono ottenere un prestito? ​

​Sì, ma quasi sempre con garante o linee agevolate.​

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​🛡️ Le assicurazioni sul prestito sono obbligatorie? ​

​Solo per cessione del quinto; altrimenti restano facoltative.​

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​🕑 Quanto tempo intercorre fra firma e erogazione? ​

​Pochi giorni lavorativi.​

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​❌ Cosa accade se la richiesta viene respinta? ​

​La segnalazione resta nei SIC per alcune settimane; meglio ripresentarla dopo aver risolto le criticità.

Requisiti per ottenere un prestito

Ottenere un prestito personale in Italia significa soddisfare un insieme di requisiti che le banche e le finanziarie valutano per contenere il rischio di insolvenza e rispettare le norme di vigilanza. Sebbene ogni istituto adotti politiche di rischio proprie, i criteri di base sono piuttosto uniformi e riguardano profilo anagrafico, status giuridico, reddito, affidabilità creditizia, garanzie e documentazione. Il mancato rispetto di uno solo di tali aspetti può tradursi in una riduzione dell’importo richiesto, nell’obbligo di fornire garanzie aggiuntive o nel rigetto della domanda.

Sul piano anagrafico è indispensabile la maggiore età; in genere l’età massima consentita alla scadenza del piano rientra fra 70 e 75 anni, con estensioni fino a circa 80 anni per i pensionati. Serve la residenza anagrafica in Italia: per i cittadini dell’Unione è sufficiente un documento d’identità valido, mentre i richiedenti extra-UE devono presentare un permesso di soggiorno in corso di validità e, di norma, dimostrare di risiedere da almeno dodici mesi.

Il reddito deve essere certo, continuativo e documentato. Per i dipendenti occorrono buste paga recenti e CU, per i pensionati il cedolino e il modello OBIS/M, per autonomi e professionisti le ultime dichiarazioni dei redditi con relativi F24. L’ente erogante confronta il reddito netto con gli impegni in essere: la somma delle rate non dovrebbe superare il 30-35 % del reddito disponibile, limite che scende al 20 % quando si ricorre alla cessione del quinto. Nei contratti a termine la durata del finanziamento non può superare la scadenza del rapporto di lavoro e per i neoassunti, prima di erogare importi significativi, si richiede di solito qualche mese di anzianità.

L’affidabilità creditizia viene rilevata consultando i Sistemi di Informazioni Creditizie e la Centrale dei Rischi per verificare la presenza di ritardi, protesti o sovraindebitamento. Un buon storico dei pagamenti, un livello di indebitamento sostenibile e un rapporto consolidato con la banca migliorano il merito creditizio; eventuali segnalazioni negative possono compromettere l’esito o rinviare la richiesta finché la posizione non sia regolarizzata.

Il patrimonio personale costituisce un’ulteriore forma di garanzia: disponibilità di risparmi, titoli o immobili riduce il rischio percepito e può favorire condizioni migliori. Qualora il profilo reddituale non basti, l’istituto può chiedere un garante con analoga solidità o un pegno su titoli o polizze; per i prestiti personali non finalizzati di norma non si richiede un’ipoteca. Assicurazioni facoltative contro decesso, inabilità o perdita d’impiego diventano obbligatorie in prodotti come la cessione del quinto.

La documentazione minima comprende documento d’identità, codice fiscale, IBAN, prove di reddito e, per i richiedenti extra-UE, permesso di soggiorno e certificato di residenza se richiesto; nei prestiti finalizzati si aggiungono preventivi o fatture. La normativa antiriciclaggio impone la verifica della provenienza dei fondi, mentre la trasparenza bancaria obbliga l’ente a fornire informazioni chiare su TAN, TAEG, costi accessori e clausole contrattuali.

Gli importi di un prestito personale in Italia variano di solito da 1.000 a 75.000 euro, con durate comprese fra 12 e 120 mesi (fino a 180 mesi in casi particolari). Categorie come neoassunti, lavoratori atipici, casalinghe o studenti possono accedere al credito solo con garante o con linee agevolate, mentre i pensionati beneficiano spesso della cessione del quinto che offre maggiore tutela all’istituto.

L’iter prevede l’invio della domanda con tutta la documentazione, un’analisi automatica e manuale del merito creditizio, la comunicazione della pre-delibera, la firma del contratto e l’erogazione del capitale sul conto corrente entro pochi giorni. Se la richiesta viene respinta, l’informazione resta visibile ai sistemi di informazione creditizia per alcune settimane; è consigliabile ripresentare domanda solo dopo aver risolto le criticità emerse.

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