Quanto costa un prestito: tutti i costi da considerare
Scopri tutti i costi di un prestito nei finanziamenti: TAN, TAEG, spese, penali, consigli per scegliere l'offerta giusta e mantenere la rata sostenibile
I costi di un prestito rappresentano l’insieme degli oneri che il debitore sostiene per ottenere, utilizzare e restituire il capitale ricevuto; comprenderli consente di valutare la reale convenienza di ogni offerta e di evitare squilibri nel budget personale. Questi oneri, sommati alla quota capitale, originano l’esborso complessivo e devono essere analizzati alla luce di indici, spese ricorrenti ed eventuali penali.
Il primo indicatore da osservare è il TAN, tasso annuo nominale che remunera l’impiego del denaro senza includere commissioni. Più completo è il TAEG, cui confluiscono TAN, commissioni di istruttoria, spese di incasso rata, imposte di bollo o sostitutive, costi di gestione e servizi obbligatori: a parità di importo e durata è il parametro di confronto principale. Un TAEG normalmente supera il TAN di 0,2-2 punti percentuali, mentre il rapporto rata/reddito non dovrebbe eccedere il 30-35 % del reddito mensile netto per mantenere sostenibile l’impegno.
Tra le voci ordinarie confluite nel TAEG figurano la commissione di istruttoria, che copre l’analisi di merito creditizio, le spese di incasso e gestione della rata (SEPA SDD, MAV o bollettini), le imposte di bollo o l’imposta sostitutiva e le spese di comunicazioni periodiche, oggi spesso azzerate in formato digitale. Quando la banca richiede polizze assicurative come condizione di erogazione, anche il premio deve essere ricompreso nel TAEG.
Restano fuori dal TAEG le componenti accessorie facoltative o legate a eventi specifici: polizze volontarie a copertura di perdita d’impiego, infortunio o decesso; penale di estinzione anticipata, fissata per legge al massimo nell’1 % del debito residuo (0,5 % se la durata rimanente è inferiore a dodici mesi); interessi di mora e spese di sollecito in caso di ritardo; costi di flessibilità contrattuale quali salto o modifica rata. Le rinegoziazioni o variazioni del piano di ammortamento possono generare ulteriori oneri.
Importo e durata incidono in modo decisivo: nei prestiti personali comunemente erogati fra 1.000 e 75.000 euro con scadenze da 12 a 120 mesi, un allungamento del periodo abbassa la rata ma aumenta gli interessi complessivi. Nel mercato attuale i TAN medi si collocano tra il 6 % e il 9 %; l’operazione rimane lecita solo se il tasso applicato è inferiore alla soglia antiusura pubblicata trimestralmente dal MEF e dalla Banca d’Italia.
Per scegliere con cognizione è opportuno richiedere almeno tre preventivi identici per importo e durata, confrontare i relativi TAEG, verificare le spese escluse, simulare la rata con i calcolatori online e valutare l’impatto sul proprio bilancio. Il SECCI, consegnato gratuitamente prima della firma, riassume tutte le condizioni economiche; entro quattordici giorni l’intestatario può esercitare il diritto di ripensamento restituendo capitale più interessi maturati senza penali. L’estinzione anticipata è sempre possibile con riduzione proporzionale degli interessi e di tutti i costi correlati alla quota di durata non goduta, in applicazione del principio Lexitor.
Mantenere un fondo di emergenza, conservare copia del contratto, accertarsi che ogni condizione sia riportata per iscritto e diffidare di richieste di denaro anticipate non previste dalle clausole sono buone pratiche che aiutano a contenere i costi effettivi del prestito e a prevenire situazioni di sovraindebitamento.