Come ottenere un prestito: guida alla richiesta
Richiedere un prestito: requisiti, documenti, tipologie e costi per ottenere liquidità in Italia con finanziamenti sicuri e rimborsi sostenibili
Richiedere un prestito consente di ottenere liquidità da una banca o da un intermediario finanziario assumendo l’obbligo di rimborso secondo un piano di ammortamento prestabilito. In Italia l’operazione è disciplinata da norme di trasparenza e da controlli sul merito creditizio che riducono il rischio per entrambe le parti. Il processo segue fasi standardizzate che si chiudono con la stipula di un contratto vincolante.
Le principali tipologie sono il prestito personale, non finalizzato, con importi in genere compresi tra 1.000 e 75.000-80.000 euro e durate da 12 a 120 mesi, e il prestito finalizzato, erogato tramite l’esercente per l’acquisto di un bene o servizio. Varianti diffuse sono i mini-prestiti fino a 3.000 euro, i prestiti di consolidamento debiti e la cessione del quinto, in cui la rata non può superare un quinto di stipendio o pensione ed è trattenuta alla fonte.
I requisiti minimi prevedono la maggiore età, residenza stabile in Italia, reddito dimostrabile e assenza di segnalazioni negative nei Sistemi di Informazioni Creditizie; l’età massima al termine del piano si colloca di norma tra 70 e 75 anni. Il rapporto rata/reddito non dovrebbe superare il 30-35 %, e con contratti di lavoro a tempo determinato la scadenza del prestito non può oltrepassare la data di fine contratto. In caso di profilo di rischio elevato l’intermediario può richiedere un garante o ridurre importo e durata.
La domanda si presenta compilando un modulo in cui si indicano importo, durata e finalità; occorre allegare documento d’identità, codice fiscale, ultime buste paga o cedolini pensione, modello Unico o 730 per autonomi, estratti di finanziamenti in corso e, se il prestito è finalizzato, preventivo o fattura del bene. Eventuali polizze CPI a copertura di decesso, invalidità o perdita d’impiego sono facoltative, salvo che per la cessione del quinto; ulteriori garanzie possono consistere in fideiussioni o pegno su beni.
L’istruttoria comprende verifiche KYC e antiriciclaggio, credit scoring basato su dati reddituali e storico dei pagamenti, consultazione di banche dati come CRIF o Centrale Rischi e simulazioni di sostenibilità della rata. Se l’esito è positivo l’intermediario formula un’offerta vincolante che dettaglia capitale, TAN, TAEG, spese di istruttoria, costi assicurativi, piano rateale e importo complessivo dovuto; il richiedente dispone di un periodo di riflessione per valutare o negoziare singoli elementi.
Il contratto, sottoscritto in forma scritta tradizionale o digitale, definisce modalità di erogazione, estinzione anticipata, penali (non superiori all’1 % del debito residuo, 0,5 % se la durata residua è inferiore a un anno), gestione degli inadempimenti e foro competente. L’accredito avviene sul conto indicato, su carta con IBAN o tramite bonifico domiciliato entro 24 ore-5 giorni lavorativi; il consumatore mantiene il diritto di recesso entro 14 giorni restituendo capitale e interessi maturati.
Il rimborso avviene di regola con rata mensile costante calcolata con piano “alla francese” a tasso fisso o variabile; alcuni prodotti consentono salto o cambio rata dopo un periodo di regolarità. L’estinzione totale o parziale può essere richiesta in qualsiasi momento, ottenendo il conteggio estintivo entro dieci giorni. Ritardi reiterati provocano interessi di mora, segnalazioni ai SIC e azioni di recupero; il cliente è tenuto a comunicare variazioni di reddito o residenza e a conservare le garanzie pattuite.
In caso di rigetto è consigliabile ottenere la liberatoria, attendere almeno trenta giorni prima di una nuova domanda, verificare i propri dati nei SIC, ridurre l’importo o presentare un garante. Il consumatore ha diritto a ricevere il modulo SECCI prima della firma, a consultare gratuitamente una volta l’anno le informazioni a lui riferite conservate nei SIC, a trasferire il finanziamento senza costi aggiuntivi quando la legge lo consente e a ricorrere a procedure stragiudiziali per eventuali controversie.
Una gestione prudente prevede di limitare la rata a un terzo del reddito netto, mantenere un margine per imprevisti, confrontare più preventivi utilizzando il TAEG come indicatore di costo complessivo, evitare richieste multiple ravvicinate e rivolgersi esclusivamente a intermediari autorizzati dalla Banca d’Italia.